Monte Orlando
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Mausoleo di Lucio Munazio Planco
Questo famoso sito archeologico è il sepolcro di Lucio Munazio Planco, console romano e fondatore di Lione e Basilea. Il Mausoleo è collocato sulla vetta di Monte Orlando, ove si ammirano il Circeo, le Isole Pontine, il Vesuvio, l'intero Golfo e la catena degli Aurunci.
Amante ed estimatore di questa terra, affascinato dalla sua bellezza ma anche allettato dalla posizione strategica e dalle fortificazioni di Gaeta, Lucio Munazio Planco, scegliendo Monte Orlando, volle, ancora una volta, primeggiare e assicurarsi una sicura protezione.
A differenza del Mausoleo che è giunto fino ad oggi in buono stato, la sua sontuosa villa è quasi del tutto scomparsa. Di essa rimangono pochi resti nella zona del Santuario.
La costruzione si fa risalire al 22 a.C. ed è di forma perfettamente circolare con copertura a tumulo. All'interno, si trova la tomba monumentale costituita da quattro celle accessibili da un corridoio circolare (ambulacro) e disposte secondo i 4 punti cardinali; tali celle ospitano un antiquarium di reperti di diverse epoche storiche. Nella stanza principale posta appena dopo l'ingresso si può ammirare una copia della statua originale di Luio Munazio Planco, attualmente a Roma.
Il diametro della struttura misura 29,54 metri e la circonferenza esterna ne misura 93,10. -
Comune di Gaeta (LT)
Animata cittadina costiera con poco più di 20.000 abitanti, Gaeta sorge su una penisola protesa nell'omonimo golfo. Il ricco patrimonio storico-naturalistico fa di Gaeta un centro turistico rinomato e frequentato. Ricchissime sono le testimonianze storico-artistiche e spaziano da un periodo storico che va dall'epoca romana, fino alla seconda metà del 1700. Avremo così chiese, castelli, monumenti e altre testimonianze di svariato genere. La città presenta due nuclei storici. Il primo è costituito dal quartiere medioevale di Sant'Erasmo, storica roccaforte del Regno di Napoli e rifugio di Papi. Sant'Erasmo mostra ancora numerosi monumenti sopravvissuti ai bombardamenti dell'ultima guerra mondiale a cominciare dai due Castelli, che dominano il promontorio (eretti a partire dal Duecento sulle rovine di una più antica fortificazione e occupati fino a un decennio fa da un carcere, oggi ospitano anche una scuola della Guardia di Finanza), e dallo spettacolare campanile medievale del Duomo alto 57 metri, tra i più belli della Regione. Presso la bella chiesa dell'Annunziata, trecentesca di fondazione ma dalla facciata rifatta a partire dal 1621, sorge il coevo ex-Ospedale dove sono ospitate le raccolte più importanti della città: una raccolta archeologica e la pinacoteca, dov'è esposto tra gli altri il prezioso Stendardo della Battaglia di Lepanto (1571), attribuito a Girolamo Siciolante. Nel museo diocesano attiguo al duomo sono conservati tre preziosissimi exultet, rotoli illustrati in pergamena usati nel Medioevo durante le funzioni religiose, di produzione benedettina e risalenti al Mille. Il secondo nucleo storico, Porto Salvo, detto anche il Borgo, anticamente abitato da pescatori è caratterizzato dalla regolarità di intreccio delle strade con la centrale via Indipendenza, frutto di un vero e proprio progetto urbanistico datato agli inizi del XVIII secolo.
Particolarmente apprezzate e frequentate sono le spiagge, che, a partire da quella cittadina di Serapo, corrono per diversi chilometri in direzione Sperlonga offrendo paesaggi di indiscutibile bellezza. -
L'area marina protetta di Monte Orlando
Il promontorio di Gaeta individua uno degli specchi di mare più colorati e ricchi di vita del tratto di costa che va da Napoli al Circeo: linee costiere amene e variegate catturano lo sguardo e affascinano il visitatore.
Per chi ama scendere sott'acqua per esplorare i fondali del mare, i pochi ettari dell'Area marina protetta di Monte Orlando, saranno in grado di offrire scenari sorprendenti ed incantevoli.
Bisogna premettere che, quando parliamo di escursioni subacquee, dobbiamo distinguere tra quelle dilettantistiche (snorkeling) che possono essere affrontate da discreti nuotatori muniti di modesta attrezzatura (maschera, snorkel e pinne) e quelle che possono essere affrontate soltanto dai più esperti, dotati di specifiche attrezzature (bombole d'ossigeno). Giova ricordare come le prime siano possibili in prossimità di scogli o rocce a picco sul mare, ma non sui fondali che in alcuni casi superano i 30 metri di profondità.
L'Area marina protetta di Monte Orlando abbraccia uno specchio d'acqua che era un tempo interdetto alla navigazione, alla balneazione a alla pesca in ragione della presenza di un carcere militare. La sussistenza dei suddetti divieti ha consentito, negli anni, il proliferare di una straordinaria quantità di specie ittiche che, al momento della cessazione di tali divieti, sono state velocemente indebolite dall'azione umana.
L'esigenza di fermare tale declino ha fatto si che questo tratto di mare fosse prima protetto con l'istituzione di un Oasi blu del WWF e dopo confluito nei confini del Parco Regionale di Monte Orlando.
La nuova tutela ha favorito il proliferare di nuova vita.
Non è facile descrivere in poche righe ambienti complessi, noti soltanto ad una cerchia ristretta di persone, che accolgono in molti casi numerose specie animali e vegetali i cui nomi sono familiari soltanto agli addetti ai lavori, né sarebbe opportuno proporne un lungo (e noioso) elenco.
In corrispondenza di una vecchia caserma dei Carbinieri che si affaccia sul mare, si trovano due grandi grotte subacquee in cui un tempo vivevano spigole e saraghi di grandi dimensioni e dove oggi incontriamo corvine e numerosi esemplari di specie di grande interesse per l'appassionato naturalista quali: stelle marine, ricci, oloturie e nudibranchi. Nei dintorni a profondità molto più modeste, esplorabili anche per i meno esperti (snorkeling) vedremo un gran numero di blennidi, murene, ghiozzi, marvizzi e tordi.
Nei pressi dello scoglio detto "La Navetta", che si discosta di poco dalla linea di costa non è infrequente incontrare grossi polpi.
I subacquei dotati di bombole, discostandosi dalle pareti rocciose e dirigendosi verso il largo, su un fondale in netta ascesa troveranno popolazioni ittiche diversificate a seconda del fondale roccioso o sabbioso: su quest'ultimo prosperano rombi e qualche esemplare di pesce lucertola.
Tanti anni addietro dopo la costruzione di opere portuali nel Golfo di Gaeta, avanzarono grandi piloni in cemento armato che si pensò di affondare nelle acque prospicienti Monte Orlando. Questa involontaria intuizione diede vita a una vera e propria isola sottomarina vibrante di vita. Nei dintorni di questa isola, dove nel 1997 fu individuato un esemplare del rarissimo Occhio di Santa Lucia (Astrea Rugosa), troveremo corvine, numerose triglie, nudibranchi e diversi tipi di glossodoridi.
La cosiddetta "Cigliatina dei 20 metri" è un punto dove troveremo rocce abbondantemente traforate ove si annidano branchi di saraghi, labridi, perchie, sciarrani, murene e gronchi che in alcuni casi raggiungono dimensioni davvero impressionati; sempre nei dintorni della Cigliatina di tanto in tanto noteremo le antenne di aragoste o i ventagli degli spirografi.
La Grotta dei Cefali è interessante perché al suo interno, in assenza di luce, si muovono branchi di re di triglie, bellissimi cerianti, spugne colorate e piccoli scorfani.
La Franata, è il punto di immersione dove si tocca la maggiore profondità (oltre 30 metri) e dove si ammireranno spugne e aragoste e che non risparmierà sorprese neanche di notte come l'Alycia Mirabilis, uno dei più bei celenterati del Mediterraneo.