Riviera di Ulisse San Felice Circeo

San Felice Circeo




Visualizzazione ingrandita della mappa



  • La Città

    Tappa della lunga vicenda umana, che oltrepassando i limiti della storia scritta, si avvolge nel mito dell’avventura di Ulisse che qui sbarcò, attirato dalla Maga Circe, e a lungo visse preda dell’erba dell’amore moly, quest’area fu abitata da epoche remotissime. Lo testimoniano i numerosi reperti raccolti nella Mostra Homo Sapiens et Habitat e, soprattutto, le numerose grotte marine nelle quali furono rinvenuti il cranio di un uomo neandertaliano, ossa di animali, utensili ed attrezzi, resti di uomini preistorici (grotte delle Capre, Guàttari, Fossellone e Breuil). Le origini della città sono documentate dall’acropoli e dalle mura ciclopiche di Circeii che si fanno risalire al VI-IV sec. A.C. e che accompagnano la vetta del monte ed il centro storico. L’area è una splendida sintesi ambientale in cui spicca il promontorio, unica altura della pianura pontina, dalla cui cima si domina un vasto panorama che abbraccia la pianura, i monti, il mare e le isole pontine. Ai piedi del monte, e tutt’intorno, domina il verde intenso della foresta del Parco Nazionale del Circeo. Il piccolo e caratteristico centro storico, raccolto attorno alla duecentesca Torre dei Templari ed al Palazzo Baronale, affacciati sulla Piazzetta Lanzuisi è, in estate, uno dei centri pulsanti di vita notturna, tra bar e locali tipici, boutiques e botteghe. Da qui parte una duplice esplorazione del monte; la strada delle Crocette, immersa nel verde del lecceto fino ad un pianoro che immette ai resti dell’acropoli di Circeii, e la strada del Faro che si snoda a mezza costa sul versante meridionale. Il periplo in barca offre lo spettacolo delle numerose grotte marine: Azzurra, del Presepio, delle Capre, del Fossellone, dell’Impiccato, della Maga Circe che si accompagnano a siti peculiari come la Batteria, Punta Rossa, la cava d’alabastro, il Precipizio, le torri Fico, Cervia e Paola. La costa rocciosa che caratterizza il promontorio, lascia spazio sul versante sud-orientale alla spiaggia che prosegue, solo con piccole interruzioni, fino a Terracina. Per chi ama vivere il mare in barca, c’è un attrezzato porto turistico. Nel periodo estivo è attivo un collegamento con motonave veloce per le Isole Pontine.
    San Felice Circeo è un Comune che s’incastona a metà del Promontorio del Circeo e gode di una vista incantevole sul golfo che arriva fino a Terracina.
    Sembra infatti che Ulisse ammirasse dal mare questa sua posizione dominante, immersa nel verde, dalla parte del Parco del Circeo che guarda a sud.
    La leggenda della maga Circe nasce proprio qui. I ruderi del suo tempio sono infatti ancora visibili a 541 metri d’altezza. Oggi a salutare i naviganti c’è il faro bianco sulla punta del promontorio e i resti delle torri papali costruite per difendersi dai saraceni, come torre Paola.
    Il paese, a carattere medievale, è raccolto in una cerchia di mura che poggiano, per tre parti sulla Cinta ciclopica (VI sec. a.c.). All’interno si può ammirare la Torre dei Templari  con annesso il castello baronale che fu dei Frangipane, dei Caetani, degli Orsini e dei Ruspoli. Esso conserva un orologio dei primi dell'800. All’interno delle mura c’è anche il palazzo del Comune che sembra un museo medievale e tante piccole viuzze che si snodano accanto a palazzi di pietra imponenti.
    Qui c’è da ammirare la  Piazzetta del Convento o Cortile-Chiostro dei Cavalieri Templari. Nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli si può invece rimirare la riproduzione autentica della Sacra Sindone.
    Dentro la piazza centrale una serie di caffè che consentano di sedersi e sorbire una bibita con il pensiero di essere in altri tempi, di far parte della storia che quei palazzi e quella piazza hanno vissuto.

  • Territori e Frazioni

    Si trova circa 100 km a sud di Roma ed il suo territorio ha un'estensione di 3.139 ettari (cedette a Sabaudia alla sua fondazione 690 ettari di terreno boschivo - in cambio gli vennero assegnati 640 ettari del territorio di Terracina).
    Il comune comprende, oltre alla città di San Felice Circeo, anche le frazioni di Borgo Montenero, Campo La Mola, Colonia Elena, La Cona, Mezzomonte, Pantano Marino.

  • Cenni Storici

    Il Circeo secondo Plinio e Strabone, era il limite meridionale del Latium Vetus, la terra madre dei Latini. Le fonti letterarie antiche ci informano della presenza sul promontorio di una colonia latina alla fine del VI secolo a.C. e le testimonianze archeologiche lo confermano. In località Colle Monticchio sono stati trovati alcuni reperti attribuibili ad un tempio di epoca arcaica e le mura più antiche del paese, in opera poligonale di prima maniera, sono attribuite al VI secolo a.C. Il Trattato romano-cartaginese del 509 a.C. inserisce Circeii tra le varie città latine del Lazio che non dovevano essere molestate, perché sotto il controllo e l’influenza di Roma.
    In questo periodo comincia ad infiltrarsi sul territorio anche un’altra popolazione italica proveniente dal centro della Penisola, i Volsci, che secondo la tradizione occuparono Circeii nel 491 a.C.
    Riconquistata definitivamente dai romani vi fu dedotta una seconda colonia latina nel 393 a.C. A questo periodo risale probabilmente la costruzione della cinta muraria dell’Acropoli, in opera poligonale, collegata a sua volta alla cinta poligonale del centro abitato da un muro di difesa, all’interno del quale si snodava una strada che saliva all’Acropoli stessa.
    La città era di modeste dimensioni, aveva una forma rettangolare, possedeva due porte una a nord (l’attuale entrata in piazza Vittorio Veneto) ed una a sud-est. A differenza del suo territorio che alla fine dell’età repubblicana vide un notevole sviluppo, la città non ebbe mai una grande importanza. In epoca imperiale la zona di Torre Paola divenne il centro di tutte le attività e anche il luogo privilegiato per la costruzione di ville residenziali, grazie alla costruzione del porto canale. Qui forse transitava anche la via Severiana, costruita da Settimio Severo nel III secolo d.C., di cui ci parlano le fonti. La Tabula Peutingeriana, cartina geografica medievale copiata da una carta romana, colloca due stazioni della via al Circeo: una a Torre Paola (Circeios), l’altra presso Torre Vittoria (ad Turres).
    Dopo la caduta dell’impero romano la zona perse importanza e quindi scarse sono le notizie riguardanti il Circeo. Ha inizio un periodo buio, fatto di incursioni barbariche e soprattutto di scorrerie dei pirati Saraceni che giunti nel IX secolo riuscirono ad insediarsi stabilmente per circa 30 anni nella zona del Garigliano.
    Le fonti medievali spesso menzionano la Rocca Circeii considerandola una delle rocche più sicure dello Stato Pontificio. Essa doveva ricalcare il perimetro dell’antica Circeii e forse si sviluppava tra l’attuale palazzo comunale e la Torre dei Templari. Dalla metà del XII secolo compare una nuova denominazione: Castrum Sancti Felicis, forse per designare che nella cinta muraria vivevano anche persone civili oltre che militari.
    Agli inizi del 1100 il Circeo passa nelle mani dei Frangipane che se ne impossessano con la violenza.
    Nel 1240 papa Gregorio IX cede la Rocca Circeii ai Templari che dovevano difendere il litorale dagli attacchi dei pirati algerini e tunisini, e che rimasero al Circeo per circa venti anni, costruendo la Torre dei Templari e il Convento.
    Verso la fine del secolo il castrum cade sotto il dominio degli Annibaldi che a loro volta, nel 1301, lo vendono a Pietro Caetani, nipote di Bonifacio VIII. La famiglia Caetani ne rimarrà proprietaria per circa 400 anni, con una piccola interruzione di circa trent’anni. Il feudo nel 1713, fu venduto da Michelangelo Caetani al principe Francesco Maria Ruspoli che cinque anni dopo lo dette in dote a sua figlia andata sposa ad un Orsini. Dopo soli due anni essi dovettero ricederlo alla Reverenda Camera Apostolica che lo vendette, dal 1808 al 1822, al Principe Stanislao Poniatowsky. Il principe fece costruire alcuni edifici tra cui il Casino di Caccia, attuale villa Bocchi, e l’ultimo piano del palazzo baronale. Dopo la parentesi Poniatowsky il feudo tornò nelle mani della Reverenda Camera Apostolica fino all’unificazione d’Italia nel 1870.
    Il mito
    Al Circeo è ubicata la leggenda della maga Circe, narrata da Omero nell’Odissea. Furono probabilmente i navigatori Euboici, quelli che fondarono la prima colonia greca in occidente, Pitecusa (nell’attuale isola d’Ischia), ad ambientare il mito di Circe sul promontorio.
    In breve la vicenda omerica narra lo sbarco di Ulisse sull’isola Eea e l’incontro con Circe. Dopo essere sbarcati, metà degli uomini di Ulisse, guidati da Euriloco, partono per esplorare l’isola e trovano la casa di Circe che li accoglie all’inizio gentilmente, ma che poco dopo trasforma in porci, facendogli bere una pozione magica. Non vedendo tornare i suoi amici Ulisse parte alla loro ricerca. Per strada gli appare Ermes che lo mette in guardia contro gli incantesimi di Circe e gli da l’erba Moly che cresce sul promontorio e che rende vani gli incantesimi della Maga. Ulisse resterà sull’isola Eea, ospite di Circe, per un intero anno, poi, supplicato dai suoi compagni di ricordarsi della lontana patria, riprenderà il mare.
    La preistoria
    Il Circeo è stato abitato fin da epoche remotissime, ne sono testimonianza i numerosi reperti preistorici trovati in alcune delle grotte marine che si aprono lungo il versante meridionale. Tra queste la più importante è sicuramente Grotta Guattari dove, il 25 febbraio del 1939, il professor Alberto Carlo Blanc riconobbe un cranio neanderthaliano datato a 50.000 anni fa. Nella grotta successivamente furono trovate anche due mandibole umane.
    Altre grotte importanti per la preistoria del Circeo sono quelle del Fossellone e Breuil, abitate prima dall’Uomo di Neanderthal e poi dall’Homo Sapiens.
    Dopo la prematura scomparsa del professor Blanc le ricerche sono continuate grazie all’opera del professor Marcello Zei che ha fondato il Centro Studi per l’Ecologia del Quaternario, con sede al Circeo e la Mostra Permanente Homo Sapiens e Habitat, situata all’interno della duecentesca Torre dei Templari. Ha inoltre effettuato numerosi studi sul territorio individuando diversi insediamenti preistorici tra cui il Riparo Blanc, datato a circa 8500 anni fa, e un insediamento di “commercianti di ossidiana” sul lago di Paola in zona La Casarina. Secondo il professore gli uomini del neolitico, i primissimi navigatori dal Circeo, partivano a bordo di rudimentali imbarcazioni per andare a Palmarola a procurarsi questa importante materia prima, considerata un bene di prestigio.



  • Chi Siamo

    Progetto Turismo è un'associazione di promozione turistica senza fini di lucro. Attraverso la realizzazione di prodotti relativi ai settori del turismo, della cultura e della didattica, l'Associazione intende promuovere un nuovo modo di intendere il territorio su scala euro-mediterranea, costitutiva del patrimonio STORICO, CULTURALE, ARTISTICO, PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE, come insostituibile fattore di crescita economica e culturale. Continua