Riviera di Ulisse Formia

Formia




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  • La Città

    Nel cuore del Golfo di Gaeta, dove meno forte è l’influenza dei venti freddi ed i monti si innalzano a protezione di tutta l’area, sorge Formia, non a caso scelta come luogo di residenza da personaggi illustri tra cui, soprattutto, Cicerone che qui ha anche il suo monumento funebre. La città, importante nodo di transito con la stazione ed il porto commerciale, si è sviluppata tra il mare e il declivio ed è compresa tra le spiagge di Vindicio, ad occidente, e quelle di Acquatraversa, Santo Janni e Giànola ad oriente. Quest’ultima si trova all’interno dell’area protetta Giànola-Monte di Scauri, appartenente al Parco Regionale Riviera di Ulisse, il cui tratto di mare antistante è stato dichiarato Oasi Blu. Sulle pendici dei Monti Aurunci sorgono antiche e pittoresche frazioni: Trivio, Pénitro, Castellonorato e Maranola. Da quest’ultima località si inerpica fino al Monte Redentore, con la omonima statua, una strada carrabile che porta, percorrendo successivamente un sentiero pedonale, fino al Santuario di S.Michele Arcangelo. Formia è ricca di vestigia: il quartiere medievale di Castellone, nucleo originario sorto su un’arce pre-romana; il quartiere marinaro e commerciale di Mola costruito su preesistenze romane, con la grande torre medievale; il porticciolo romano di Giànola, e quello romanico e borbonico di Caposele, il Cisternone Romano, la fontana romana ai bordi della Via Appia, i resti dell’acquedotto e del teatro romano, i criptoportici della villa comunale. Tra gli edifici religiosi, si sottolineano la chiesa di S. Erasmo, sede episcopale dal IV al IX secolo, con sottostanti stratificazioni paleocristiane, bizantine e longobarde, e quelle di S. Maria La Noce e S. Rocco. Formia è sede anche di un Museo Archeologico Nazionale, ubicato alla base del settecentesco Palazzo Comunale, che ospita numerose opere e resti recuperati nel territorio. Oltre al citato porto commerciale-turistico, da cui partono anche i collegamenti con le Isole Pontine, ed a quelli di Caposele e Giànola, il litorale offre possibilità di rifugio a numerosi natanti, con servizi autogestiti.

  • Territori e Frazioni

    Fino al 1927 faceva parte della provincia di Terra di Lavoro. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma- Napoli, nonché lungo l'antico itinerario della Via Appia.
    Il comune comprende, oltre alla città di Formia, le frazioni di Castellonorato, Gianola-S.Janni, Marànola, Penitro, Trivio, S. Pietro, S. Giulio, Mola, Castellone, Vindicio, Acqualonga, Acquatraversa

  • Cenni Storici

    Formia, dal Basso Medioevo, e fino al 1861, era la parte settentrionale (al confine con lo Stato Pontificio) della Regione di Terra di Lavoro, regione storica sorta sotto il Regno di Sicilia (poi Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie). Anche dopo la sconfitta militare del suddetto Regno delle Due Sicilie e la sua forzata annessione, nel 1861, prima al regno di Sardegna e poi al nuovo Regno d'Italia, Formia continuò a far parte della provincia di Terra di Lavoro, nell'ambito del Circondario di Gaeta. Ma nel 1927 il governo fascista di Mussolini, per "punire" i gerarchi della Terra di Lavoro che avevano dissentito su alcune sue richieste, senza tener conto del retaggio storico e sociale millenario di quella Terra, scisse detta Provincia e assegnò Formia (e tutto il territorio del Circondario di Gaeta) prima alla provincia di Roma e successivamente, dal 1934, alla neonata Provincia di Littoria (poi Latina). Invece il territorio del Circondario di Sora (anch'esso parte della Terra di Lavoro) fu assegnato nel 1927 alla neonata Provincia di Frosinone. In epoca classica parte del Latium, nasce dopo l'unità d'Italia sui resti della romana Formiae dall'unione di due comuni: Castellone, e Mola di Gaeta. Adagiata propri al centro del Golfo di Gaeta, Formia (dal greco hormiai - approdo) ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione ricorda questa zona come terra dei Lestrigoni, popoli rudi e primitivi, e alla città di questi giganti cannibali vi approdarono le navi di Ulisse e dalla quale solo la sua riuscì a salvarsi. Il nome Formia viene fatto derivare dal greco Hormiai, approdo, ad indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo. Di formazione preitalica e aurunca come dimostra la lunga e poderosa cinta di mura poligonali, in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere di Castellone, dopo la conquista del territorio da parte dei romani tra il V e IV secolo a.C., entra a far parte del Latium adjectum. Nell'ordinamento romano, Formia diventa civitas sine suffragio nel 338 a.C. (o forse 332 a.C.), perché il passaggio attraverso il suo territorio era sempre stato sicuro. Tale passaggio è stato strategicamente importante per i Romani, tanto che per la città viene fatta passare la via Appia nel 312 a.C. Nel 188 a.C., Formia riceve la piena cittadinanza romana. Formia è stata una località turistica molto apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle di Mamurra e Mecenate. Su questo tratto del golfo venne a realizzare una delle sue predilette case di campagna, anche Cicerone. Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari di Antonio nel dicembre 43 a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni. La città si contende i natali di Vitruvio Pollione, vissuto in età augustea, autore di un poderoso e apprezzato trattato sull'architettura. Con la caduta dell'impero romano Formia fu depredata ed i suoi abitanti dopo la calata dei barbari e la guerra greco-gotica, fuggirono sulle vicine colline, spopolando la cittadina e dividendosi poi in due nuclei, divenuti poi sobborghi di Gaeta: quello marittimo di Mola di Gaeta, che prendeva nome dai mulini che vi erano in attività, presso i quali fu eretta alla fine del XIII secolo da Carlo II d'Angiò un fortilizio e, nella zona collinare quello di Castellone. Il nome Castellone deriva dal castello (Castel Leone, Castel Lione ed infine Castellone) costruito da Onorato I Caetani, conte di Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo. Giardini con ricchi agrumeti hanno separato per secoli i due rioni, come mostrano anche carte corografiche dei secoli XVI e XVIII. Nel 1863 i borghi furono riuniti col nome di Formia. "O temperate dulce Formiae litus..", la mitezza del clima declamata da Marziale nell'epigramma dedicato all'amico Apollinare e alla sua villa formiana non è una semplice espressione poetica ma una realtà; grazie alla sua posizione sul mare, protetta da Gaeta ad ovest e dalle colline alle spalle, Formia vanta una invidiabile condizione climatica, che insieme agli arenili di Vindicio, Acquatraversa, S. Janni e Gianola la rendono una ricercata meta turistica. La città, durante il secondo conflitto mondiale, ha subìto pesantissimi danni nel gennaio del 1944 e nei mesi successivi, in quanto posta ai margini della 'famigerata' Linea Gustav (nota soprattutto per i drammatici eventi della distruzione di Montecassino e per le sanguinose battaglie tra le montagne di Mignano Monte Lungo). Gran parte del patrimonio storico ed artistico di Formia è così andato perduto; pur tuttavia quanto rimasto è degno di nota. Molto del patrimonio artistico di Formia è così andato perduto nei bombardamenti, pur tuttavia quanto rimasto è degno di nota. Per citarne alcuni: delle dodici torri del Castellone medievale ne sono rimaste solo due, ma mantengono ancora il fascino di un tempo grazie a recenti opere di ristrutturazione. Sempre a Castellone è rimasto inalterato nei secoli il Teatro Romano mentre sulla via Appia sorge un sepolcro detto "Tomba di Cicerone" che per dimensioni e per vicinanza al sito dove sorgeva la sua antica villa pare essere proprio il monumento funerario del romano. Negli ultimi anni la Torre di Mola, un residuo del castello medievale, e le arcate superstiti dell'acquedotto romano sono state restaurate per non far dimenticare a visitatori e cittadini quelle che sono le antiche origini della città di Formia.



  • Chi Siamo

    Progetto Turismo è un'associazione di promozione turistica senza fini di lucro. Attraverso la realizzazione di prodotti relativi ai settori del turismo, della cultura e della didattica, l'Associazione intende promuovere un nuovo modo di intendere il territorio su scala euro-mediterranea, costitutiva del patrimonio STORICO, CULTURALE, ARTISTICO, PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE, come insostituibile fattore di crescita economica e culturale. Continua